La pianta dell’elicriso cresce da secoli tra la erbe della macchia mediterranea, sfidando i terreni aridi e avvolgendo con il loro profumo le rocce più impervie e inospitali. In Toscana viene spesso chiamata “liquirizia”, proprio per la fragranza particolare e intensa che la caratterizza ma le sue proprietà sono ancora più sorprendenti della sua rustica e selvaggia bellezza.
Elicriso, la storia e le leggende
Il nome elicriso è composto da due parole greche (elios e chrysos) che significano “sole d’oro” e sembra che proprio nell’antica Grecia e in particolare a Roma, i suoi fiori gialli venivano intrecciati, creando corone per adornare le statue di Apollo ed Atena.
Secondo una leggenda, l’elicriso nasce da una ninfa innamorata di un dio e mai corrisposta. Alla sua morte, gli dei ebbero pietà di lei è la trasformarono in questa pianta profumata. Per questo, è considerata anche un potente portafortuna in amore: secondo le credenze popolari, un mazzetto di elicriso, lasciato essiccare tutto l’anno e poi fatto bruciare la notte di San Giovanni, permetterebbe di conquistare la persona amata.
Le proprietà benefiche dell’elicriso
Come molte altre piante officinali, anche l’elicriso ha molte proprietà benefiche. Spesso ingrediente di lozioni e creme naturali, ha un’azione decongestionante, protettiva e antinfiammatoria, sfiammando la pelle in caso di ustioni, eritemi solari, eczemi. In antichità veniva anche impiegato come disinfettante, aromatizzante ed efficace rimedio per asma e bronchiti.
L’elicriso in cucina
Le erbe aromatiche possono regalare un tocco speciale ai piatti della tradizione. L’elicriso è usato anche in cucina, non solo come decotto, ma anche essiccato per insaporire pesce, carne e verdure. Il suo retrogusto amarognolo è perfetto, per esempio, per contrastare il sapore dolce della zucca in un gustoso risotto o dare risalto a una delicata vellutata di ceci.
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