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News26 Aprile 2024

“Luoghi d’esperienza”: viaggio tra le sculture di Mauro Staccioli a Volterra

Un museo a cielo aperto sulle colline toscane per rappresentare il legame intenso tra arte e natura.
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Passando da Volterra è impossibile non notare i suggestivi cerchi di cemento e ferro che dominano il paesaggio qua e là e sembrano approdati lì da un’altra dimensione. Oltre che essere annoverati nei punti più cool dagli instagramers di tutta Italia, queste sono solo alcune delle opere d’arte installate da Mauro Staccioli, in un autentico percorso museale pensato per unire l’uomo alla natura attraverso la scultura. 

Mauro Staccioli, scultore volterrano innamorato delle forme essenziali
Considerato uno dei padri della scultura contemporanea, Mauro Staccioli nasce a Volterra nel 1937. Negli anni Sessanta si trasferisce in Sardegna e poi a Lodi e Milano. Il suo modo di vedere la scultura, è sempre in stretta relazione con il luogo per la quale viene realizzata. Un nuovo modo di intendere questa arte che viene sancito dalle sue installazioni nella sua città natale. Da quel momento Staccioli riscuote un grande successo all’estero, nascono opere che sfidano gli equilibri statici e che generano straniamento nei confronti degli spettatori. Al centro della sua poetica visiva resta sempre vivo il confronto tra scultura e ambiente.

“Luoghi d’esperienza”, un percorso unico tra materia e cielo
Dopo aver girato il mondo con le sue opere, nel 2009 Mauro Staccioli torna nella sua terra, inaugurando una mostra a cielo aperto – “Volterra 1972-2009 – Luoghi d’esperienza” – che comprende diciannove installazioni che avvolgono le colline e giocano con lo spazio senza deturparlo. Un viaggio tra arte, paesaggio e umanità che ha il potere di incantare.  I materiali sono semplici, acciaio corten, cemento,  ottone, rame, acciaio inox, alluminio mentre le forme sono essenziali, una dote alla quale lo scultore amava ispirarsi per la sua land art. 

“La Boldria” e il “Tondo Pieno” a Volterra
Due tondi, uno aperto ad anello e l’altro pieno, appaiono lungo la STR 68, nel tratto che da Volterra porta alla frazione di Saline. Queste due forme, poste su una delle vie più percorse dai volterrani, rievocano l’estrazione dell’oro bianco della città – il sale – una risorsa dalle enormi potenzialità che ha segnato per sempre il destino e la storia di questi luoghi.

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